Gratitudine.

Ormai se penso ai viaggi interminabili con sacchetti e sacchettini di vestiti, ai lavori che non finivano mai, ai metri di catenella sbagliati comprati per appendere l’insegna, ai documenti consegnati sempre in ritardo e ai soldi spesi per cominciare.. mi sembra che sia passato un secolo. Eppure questo sogno è cominciato solo 3 mesi fa.

3 mesi pazzeschi, che hanno cambiato la mia routine, il mio modo di vivere il lavoro e il denaro, e quindi il senso della mia esistenza e dei miei rapporti.

Qualcuno mi diceva che avere un’attività significa non distogliere mai il pensiero da lì, e un po' è vero. Ma per ora è un pensiero (al di là della fatica, dei conti che non quadrano e della burocrazia) con una nota dolce che mi piace davvero tanto. E di questo sono profondamente grata.

Sul timbro che utilizzo per marchiare ricevute e moduli c’è solo il mio nome, ma in realtà non potrei definire L’Antina che come un’opera collettiva, fatta di tantissime persone che, a loro modo e con le forze (poche o tante) disponibili, hanno contribuito in modo determinante a farle vedere la luce: c’è chi ha saputo interpretare le mie idee contraddittorie creando un logo che mi rappresenta in pieno, chi mi ha portato il trapano per appendere insegna e quadretti, chi mi ha donato vagonate di vestiti e chi li ha stirati facendomi compagnia. Poi c’è chi mi ha dato consigli sulla disposizione dei mobili, cucinato prelibatezze per l’inaugurazione e guidato nella selva della burocrazia. E chi, infine, ogni lunedì mi accoglie nella sua casa colorata e piena di note e mi accompagna con il sorriso in questo viaggio così imprevedibile. Io senza tutto questo non ce l’avrei mai fatta.

Oliver Sacks, in tutt'altro periodo della vita rispetto a quello che sto vivendo io, ha sentito l’esigenza di dire a suo modo grazie, e lo ha fatto con i preziosi scritti raccolti nel libricino dal titolo emblematico: "Gratitudine".

Ho letto per la prima volta quelle pagine quando mancavano pochi giorni all'inaugurazione de L’Antina, e le ho trovate profetiche. Delle piccole strisce di parole e poesia, dal tocco delicato. Ci ho trovato quel senso di pienezza, di appagamento e di serenità che auguro davvero a tutti di provare, un giorno o l’altro. Io sto ancora camminando verso quella meta, ma grazie a chi c'è stato ho trovato il coraggio di dare vita al mio piccolo sogno, e adesso quella meta mi sembra un pochino più vicina.

Grazie di cuore, per tutto!

E buon Natale,

Maddalena

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